Allattare è la norma biologica; un continuum fisiologico del rapporto che si è creato tra mamma e bambino fin dalla gravidanza.
Molteplici sono i benefici che il latte materno, sempre disponibile, a km zero e ricco di sostanze preziose, offre ai bambini, alle loro mamme e a tutto il pianeta.
Sappiamo che allattare riduce il rischio di infezioni respiratorie ed urinarie, di allergie e di asma nei bambini.
In età adulta, riduce il rischio di sviluppare diabete, obesità, leucemie e malattie cardiovascolari.
Anche per la mamma che allatta i benefici sono notevoli; l’allattamento è correlato ad una minore incidenza di tumore al seno, all’endometrio e all’ovaio.
Allattare è un diritto; la società tutta dovrebbe promuoverlo e sostenerlo.
In un momento critico per la salute mondiale, come quello che stiamo vivendo, l’allattamento necessita di una maggiore protezione.
Ogni donna ha diritto di ricevere informazioni e di essere sostenuta nel suo percorso di allattamento.
Gli standard per l’alimentazione infantile prevedono che l’allattamento venga avviato entro un’ora dalla nascita e continuato in maniera esclusiva per almeno 6 mesi, integrato poi con adeguata alimentazione complementare fino ai due anni del bambino e oltre.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Istituto Superiore della Sanità (ISS) dichiarano che le madri e i bambini devono essere messi nelle condizioni di rimanere insieme, praticando il contatto pelle-a-pelle e il rooming- in, fin dalle prime ore, nonostante la situazione di emergenza.
In caso di donna positiva al COVID-19, la separazione dal suo bambino è da valutare, in base alle condizioni cliniche.
La separazione madre-bambino ha sempre delle conseguenze sul benessere di entrambi e sull’allattamento.
Le evidenze disponibili oggi, non confermano la presenza del virus nel latte materno.
I benefici dell’allattamento superano quindi, i potenziali rischi.
Lavare accuratamente le mani, indossare la mascherina anche quando si allatta, igienizzare le superfici, restano gli accorgimenti da seguire sempre per prevenire l’infezione.
Al momento, il rischio correlato all’allattamento è legato al contatto ravvicinato con il possibile contagio attraverso le goccioline (droplet).
L’utilizzo della mascherina abbassa notevolmente questo rischio.
Nei pochi bambini, con contagio per trasmissione orizzontale, fino ad ora, i sintomi sono stati moderati o assenti.
In caso di madri positive e quadro clinico complicato, l’allattamento dovrebbe essere supportato attraverso la consulenza di personale specializzato che possa prendersi cura della donna e del bambino . Se la madre non è nelle condizioni di allattare, le migliori alternative sono:
- latte materno spremuto manualmente o meccanicamente (tiralatte ad uso esclusivo)
- latte umano donato (banche del latte)
Il ruolo del padre e della rete familiare è sempre molto importante; spesso fa la differenza, contribuendo a migliorare il benessere di mamma e bambino e ad avviare e mantenere un buon allattamento.
Conoscere le indicazioni ufficiali in merito a gravidanza, nascita e allattamento, rivolgersi a operatori formati e partecipare agli incontri di accompagnamento alla nascita si rivela, oggi più che mai, una risorsa.
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